Più comodi, ma anche più facili da aggirare per i topi d'auto che lo scorso anno nel nostro paese hanno fatto sparire più di 114 mila vetture: sono i sistemi di apertura «keyless» (senza chiave) utilizzati da numerosi costruttori automobilistici.
Un progresso tecnologico che semplifica la vita dei guidatori ma che - spiega un test del Touring Club Svizzero su 24 modelli - rende le auto sono molto più facili da rubare rispetto a quelle munite di una normale chiave a telecomando.
Infatti, nel corso di questo test, svolto dal TCS unitamente all'ADAC tedesco, tutte le automobili equipaggiate di un sistema senza chiave (si andava dalle VW Golf alle Bmw Serie 7, passando per modelli premium e veicoli commerciali) sono state aperte e messe in moto in pochi secondi, usando un amplificatore d'emissione fai-da-te. Per rubare l'auto bastano due persone: la prima, munita di un piccolo ricevitore, si avvicina al proprietario o al luogo dov'è depositata la chiave dell'auto presa di mira, il secondo, con un piccolo trasmettitore, si piazza vicino alla portiera dell'auto. In questo modo si «prolunga» di oltre cento metri il segnale radio per l'apertura e l'avviamento dell'auto.
Durante il test è stato constatato che la ritrasmissione del segnale funziona anche se la persona con il ricevitore si trova a oltre cento metri dalla chiave. Ciò significa che l'auto che si vuol rubare può essere aperta e messa in moto, anche se la chiave si trova in casa o nella tasca del proprietario, magari ancora intento a pagare alla cassa i propri acquisti.
Una volta avviato il motore, è emerso dal test, il veicolo può viaggiare fino a quando il serbatoio del carburante è vuoto o se si spegne il motore (verosimilmente in un posto "sicuro" per i topi d'auto). A seconda del modello, l'automobile può viaggiare per alcune centinaia di chilometri, anche mille: e quindi, in alcune regioni, ritrovarsi oltreconfine senza neppure avere spento il motore.
Oltre la brutta sorpresa del furto, se ne prospetta subito un'altra. Infatti, nel caso la polizia riesca a individuare l'auto rubata (e nel nostro paese un
terzo delle vetture viene rintracciato) e la controlla attentamente non riscontra alcuna traccia di scasso. Di qui il forte sospetto che lo stesso proprietario abbia simulato il furto. Alla luce di queste carenze il Touring Club Svizzera ha invitato i costruttori a potenziare maggiormente la protezione dell'elettronica automobilistica, come già avviene in numerosi altri settori informatici.